06/03/2015
Codroipo, Regione, Arte e spettacoli
A Villa Manin l'Avanguardia Russa in mostra
di Redazione Web
L'Avanguardia russa del XX secolo rappresenta un fenomeno unico per la cultura mondiale. Dal 7 marzo al 28 giugno 2015 sarà possibile immergersi appieno in quella formidabile stagione di sperimentazioni, rivoluzioni, confronti con le nuove tecnologie e con i ritmi della modernità – una stagione di dialogo tra arte, artigianato, spettacolo e nascente fotografia - con due mostre che insieme danno vita a un evento eccezionale. Dopo l’esposizione a Torino, oltre 300 opere della straordinaria collezione di George Costakis, per la prima volta in Italia dal Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco, sono esposte dal 7 marzo al 28 giugno nelle sale della splendida Villa Manin. Una mostra enciclopedica – curata da Maria Tsantsanoglou e Angeliki Charistou realizzata in collaborazione con il Museo e la Città di Salonicco e con il Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica - capace di mettere in luce, grazie alla varietà e alla ricchezza dei lavori presentati, le diverse e ancora poco conosciute anime dell’arte sperimentale russa e di svelare la storia e la personalità di quell’uomo - quel “pazzo greco”- che sfidando i divieti del regime stalinista riuscì a collezionare migliaia di opere di artisti russi dei primi decenni del Novecento, evitandone la distruzione e la dispersione. Dipinti, gouaches, acquarelli, lavori d’arte applicata dei principali protagonisti di quella stagione, documenti e un nucleo importante di disegni sull’architettura costruttivista – per un’esposizione che a Passariano si arricchisce di un ulteriore nucleo di prestiti, eccezionalmente ottenuto dal Museo greco: tra questi alcuni dipinti di Malevič e di Rodčenko mai esposti nel nostro Paese, che verranno affiancati agli altri capolavori in mostra. Un’integrazione significativa, perché è proprio alla complessa personalità artistica di Aleksandr Rodčenko (1891-1956) che è dedicata un’altra affascinante esposizione curata da Ol’ga Sviblova - allestita in contemporanea nelle ampie sale della dimora dei Manin - focalizzata sulla rivoluzionaria produzione fotografica dell’artista russo, che dal 1924 al 1930 abbandonò la pittura per dedicarsi totalmente a questa forma d’arte, che fu capace di innovare profondamente. Cento opere tra fotografie originali, collage, fotomontaggi stampe vintage e pubblicità, provenienti dal Multimedia Complex of Actual Arts (MoscowHouse of Photography Museum), ci consegneranno uno spaccato quanto mai significativo degli anni Venti e degli inizi degli anni Trenta in Russia: con i volti, le mode, le architetture, gli ideali e le finzioni di allora, magistralmente colti da Rodčenko con un linguaggio visivo assolutamente personale e nuovissimo. Le mostre promosse dall’Azienda Speciale Villa Manin e dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, con il sostegno della Fondazione Crup, sono incluse nello stesso biglietto (comprensivo di audioguida) e costituiscono dunque una proposta culturale assolutamente irripetibile in Italia. Presenti all'inaugurazione le curatrici Maria Tsantsanoglou, Direttrice del Museo Statale d'Arte Contemporanea di Salonicco; Angeliki Charistou, Curatrice della collezione Costakis per la la mostra Capolavori della Collezione Costakis; Ol'ga Sviblova, Direttrice della Caa della fotografia di Mosca per la mostra Aleksandr Rodcenko Fotografia oltre a diverse altre autorità come Debora Serracchiani presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti. Sono intervenuti inoltre Antonio Giusa, direttore di Villa Manin ed il sovrintendente dell’Azienda speciale Piero Colussi. Nei locali dell'ala di ponente (ex accademia), da sabato 28 febbraio è invece visitabile fino al 15 Marzo la mostra "Esperienza e povertà della guerra", organizzata dall'Associazione Io Deposito nella quale l'attenzione del visitatore viene spostata sul contrasto tra l'esperienza della guerra e la sua incomunicabilità. La povertà appare nella perdita della capacità di trasmettere il proprio vissuto agli altri. Attraverso immagini dell'epoca e opere d'arte contemporanea, contrapposte ed accomunate dal soggetto rappresentato, emerge l'evoluzione della società nel corso del secolo, e appare come essa abbia assimilato, consapevolmente o inconsapevolmente, i tragici avvenimenti della Prima Guerra Mondiale.