02/02/2022
Arte e spettacoli, Ricordi
Addio a Monica Vitti, icona del cinema italiano
di Angelo Cannella
Si è spenta il 2 febbraio, all’età di 90 anni, la grande attrice Monica Vitti.
Nata il 3 novembre 1931, Monica Vitti, da 20 assente dalle scene a causa di una grave malattia degenerativa, è stata una protagonista amatissima del cinema e del teatro.
È riuscita a farsi strada nel cinema italiano, grazie alla sua intelligenza, al suo immenso talento e a un grandissimo senso dell'umorismo. Vinta la resistenza dei genitori, si iscrive all'Accademia d'arte drammatica, diplomandosi a pieni voti nel 1953
A teatro si mette in luce interpretando La Mandragola di Macchiavelli e L'avaro di Molière con Tofano; successivamente nel 1956 esordisce nel cinema con il film “Ridere, ridere, ridere” a cui segue nel 1958 “Le dritte”, con Sandra Mondaini.
Decisivo per la sua carriera cinematografica è l'incontro con Michelangelo Antonioni, di cui diventa la compagna di vita e la musa ispiratrice.
Il primo film insieme, realizzato nel 1959, è “L'avventura”, che vale all'attrice il suo primo riconoscimento ufficiale: una nomination come migliore attrice straniera al British Academy Awards nel 1961.
Dopo questo film Antonioni dirige la Vitti in “La notte” (1961), “L'eclisse” (1962) e “Deserto rosso” (1964): tutti film tutt'altro che facili, destinati a piacere più ai critici che al pubblico, che fanno di Monica Vitti una star internazionale.
L'attrice corre però il rischio di pietrificarsi nel suo personaggio di donna difficile, vuole dimostrare di essere un'attrice poliedrica, capace di spaziare nei vari generi, con una particolare predilezione per la commedia. Diventa l'attrice"brillante"più popolare del cinema italiano degli anni '60 e '70.
Nel 1963 recita nel film” Alta infedeltà” diretto da Luciano Salce, a cui segue nel 1965 “Le bambole” di Dino Risi.
E ancora: “Ti ho sposata per allegria” (1967) di Luciano Salce e “La ragazza con la pistola” (1968) di Mario Monicelli.
Nel 1969 interpreta “Amore mio aiutami”, primo film di e con Alberto Sordi, che mette alla berlina la falsa emancipazione del matrimonio in Italia.
S'impone quindi come la"mattatrice"incontrastata, unica donna capace di competere con i grandi comici della commedia all'italiana. Nel 1973 è la protagonista di “Polvere di stelle”, esilarante commedia cinematografica diretta e interpretata dal grande Alberto Sordi. La coppia Sordi-Vitti diventa così una delle coppie più amate del cinema italiano. Il successo di questo affiatato duo sarà riconfermato nel film “Io so che tu sai che io so” (1981).
Il suo successo continua poi con un nuovo ruolo drammatico ; infatti nel 1980 è la protagonista della pellicola “Il mistero di Oberwald”, diretta da Antonioni, per il quale riceve tre Nastri d'argento e cinque David di Donatello.
Non contenta di essere diventata l'attrice numero uno delle commedie brillanti all'italiana, nel 1989 dirige anche un film, “Scandalo segreto”, che interpreta al fianco di Elliott Gould e Catherine Spaak. Vince così il Globo d'oro sia come attrice sia come regista.
Nel 1995 le viene assegnato il Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia.
Assente dalla vita pubblica da oltre venti anni a causa di una malattia degenerativa, è stata accudita fino all’ultimo da suo marito che ha sposato nei primi anni 2000.
Anche il Festival di Sanremo ha reso omaggio alla sua scomparsa; infatti si è aperto con il ricordo della grande attrice scomparsa, la seconda puntata del Festival di Sanremo. «La sua scomparsa non è solo un lutto per il mondo dello spettacolo ma per l'intero Paese», le parole di Amadeus che sono state accolte con un lungo applauso dal pubblico presente all'Ariston.