L'incontro organizzato ieri sera presso la Biblioteca di Camino al Tagliamento dal Comitato per la Chiarezza e l'Informazione ha avuto un'ampia partecipazione. C'erano oltre ottanta persone, compresi i membri del Comitato stesso, buona parte della maggioranza e della minoranza del Consiglio Comunale di Camino, rappresentanti delle comunità di Bertiolo e Varmo, diversi ospiti e cittadini di Camino e di Codroipo.Ennio Zorzini, responsabile del Comitato, ha moderato la serata introducendo la ragioni del "No" al referendum del 19 giugno sulla fusione Codroipo Camino: una fusione a suo avviso frettolosa con decisioni prese d'urgenza e senza un percorso di riflessione e studio. Gli ha fatto eco il Capogruppo di minoranza di Camino, Corrado Liani, ricordando che la proposta di fusione è stata votata in Consiglio comunale due giorni dopo che è stata presentata ai cittadini. Liani ha auspicato che i cittadini vogliano "pensare in grande", con un percorso che vada oltre l'attuale "tentativo di maldestra fusione" tra i soli Codroipo e Camino. Entrambi hanno puntualizzato inoltre che per la pubblicità per il referendum sono stati spesi finora ben oltre 100mila euro dei 200mila assegnati dalla Regione, mentre per altri referendum quali quelli per le fusioni di Valvasone Arzene e Rivignano Teor ne sarebbero stati spesi 15-20mila. Per Zorzini e Liani non solo non si è investito in studi di fattibilità, come esplicitato dalla Regione, ma la comunicazione è stata univoca e tutta a favore del "Si".
L'incontro ha poi visto la partecipazione di alcuni ospiti. Luca Picco, Sindaco di Flaibano che ha intrapreso un progetto di fusione con i Comuni di Mereto di Tomba e Sedegliano, ha portato la sua esperienza di un processo di fusione che è partito nel 2014 con un'integrazione degli uffici comunali a partire da quello tecnico, che va oltre le normali convenzioni. I tre Comuni hanno poi scelto di coinvolgere la popolazione in un processo partecipato che li ha portati anche a scegliere il nome del nuovo Comune. Nei prossimi mesi verranno creati dei gruppi di lavoro per valutare come meglio organizzare e quali sarebbero le ripercussioni della fusione in ambiti quali il bilancio, la scuola, l'associazionismo e lo sport, le attività produttive e la demografia dei tre Comuni originari. Quindi è intervenuto l'ex-Sindaco di Bertiolo, Mario Battistuta, che ha chiarito come Bertiolo non era pronta ad una fusione con Codroipo a inizio 2016, perchè le fusioni tra enti di così diverse dimensioni e senza un percorso partecipato sono a suo parere inopportune. L'ex-Sindaco di Camino Emilio Gregoris ha ribadito che "non si capisce il motivo d'urgenza" per la fusione Codroipo Camino. Dal canto suo Iginio Bezzo, membro del Comitato per la Chiarezza e l'Informazione, ha sottolineato come questa unione sembri partire da presupposti sbagliati anche perchè gli risulta che durante gli incontri pubblici tenuti dal fronte del "Si" a Codroipo siano stati fatti commenti non edificanti per la popolazione di Camino. Daniele Gigante, Consigliere di minoranza a Codroipo, ha commentato che questa fusione è un atto politico perchè "l'amministrazione di Codroipo arrivava stanca alle elezioni" che si sarebbero dovute tenere questa primavera e ha proposto la "genialata" della fusione. Quindi è intervenuta Elena Bianchi, Consigliere regionale per il Movimento 5 Stelle, che ha evidenziato come, rispetto ai fondi per promuovere i referendum, ci sia un problema nelle Leggi regionali che permettono di convogliarli solo ai Comuni perchè sono "enti certi" e non ai comitati di cittadini che si creano a favore del Si o del No. Per quanto riguarda la fusione Codroipo Camino, nonostante il Movimento 5 Stelle sia generalmente a favore delle fusioni, Bianchi ha chiarito che bisogna dare la possibilità alla popolazione di informarsi e riflettere e non ci si può permettere di dirsi rappresentanti della cittadinanza e prendere decisioni così importanti senza che queste siano state ampiamente discusse e incluse, ad esempio, in un programma elettorale.
Dal pubblico è intervenuto quindi il Sindaco di Camino Nicola Locatelli che ha difeso la scelta della sua Amministrazione di andare a fusione perchè hanno colto questa opportunità quando si è presentata. Ha contestato poi chi diceva che la fusione comporterà costi di migliaia di euro per le imprese di Camino. Sono poi intervenuti sia Gabriele Giavedoni che Nicolò Berti della locale sezione del PD che hanno ribattuto che l'opportunità stava nell'aderire alle UTI per cominciare a condividere i servizi e poi pensare ad una fusione che comprendesse più Comuni.
Dopo oltre 2 ore il moderatore ha chiuso l'incontro che nelle intenzioni degli organizzatori non si voleva diventasse un dibattito politico, ha ringraziato i presenti e ha invitato i cittadini di Camino e di Codroipo a votare "No" al referendum di domenica "per difendere la dignità" ha chiosato "perchè non c'è stato un percorso condiviso su cui ragionare".
Alleghiamo qui sotto un comunicato ricevuto dal Comitato per la Chiarezza e l'Informazione.