Camino al Tagliamento, Libri

Perla Ovitz contro l'indifferenza

di Silvia Iacuzzi

I sette fratelli Ovitz ad Auschwitz-Birkenau
©TM
Ieri sera presso l'Azienda Ferrin di Camino è stato presentato "Perla", un romanzo storico di Salvatore D’Antona attorno al quale è stato sviluppato il progetto per le scuole secondarie "Tramandare la memoria", che molti istituti anche in Friuli hanno deciso di abbracciare in occasione della Giornata della Memoria il 27 gennaio prossimo.
L'autore era presente insieme alla curatrice del volume Daniela Rossi, che nel presentare il romanzo ha spiegato come D'Antona abbia scovato, studiato e quindi interpretato la storia vera di Piroska (Perla) Ovitz, una nana ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento di cui si sa ben poco, nonostante la storia della sua famiglia sia piuttosto significativa per gli aspetti umani, di tolleranza ed accoglienza che la rendono in fondo molto attuale. Gli Ovitz erano una famiglia di ebrei attori e musicisti della Transilvania che divennero molto noti in Est Europa prima della Seconda Guerra Mondiale formando la compagnia teatrale “I Lilliput”, chiamata così proprio perchè sette dei dieci fratelli erano nani. Il padre, anche lui nano, aveva insegnato loro a fare della loro diversità la loro forza. Nel 1944 furono arrestati insieme ad altre migliaia di persone e deportati nel lager di Auschwitz-Birkenau. Josef Mengele, medico del lager appassionato di genetica, ordinò che non fossero uccisi nelle camere a gas perchè gli servivano per i suoi esperimenti. I fratelli Ovitz uscirono poi vivi da Auschwitz, anche se sterelizzati e con altri problemi, si trasferirono in Israele. Perla, la più giovane, morì poi nel 2001 all'età di 80 anni.
La storia vera di Perla Ovitz raccontata tramite vari artifici letterari fornisce lo spunto per andare oltre la semplice lettura di un romanzo e dare voce ad una sopravvissuta ormai scomparsa che racconta la sua verità sull'indifferenza, la paura del diverso, l'accoglienza e la tolleranza: "bisogna capire cosa è successo per trovare gli anticorpi contro un'intolleranza che se esasperata può portare alla ghettizzazione e ai lager nelle loro più diverse connotazioni, dal campo di concentramento, al gulag o al campo profughi dei giorni nostri" ha commentato D'Antona. 
Il progetto didattico "Tramandare la memoria" ha spiegato Daniela Rossi "è nato proprio perché come affermava Elie Wiesel [ndr: premio Nobel per la pace 1986] tocca ai giovani tramandare le parole dei sopravvissuti scomparsi e perchè l'indifferenza è il peggiore dei mali". Sosteneva infatti Wiesel che “sono molte le atrocità nel mondo e moltissimi i pericoli. Ma di una cosa sono certo: il male peggiore è l’indifferenza. Il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza; il contrario della vita non è la morte, ma l’indifferenza; il contrario dell’intelligenza non è la stupidità, ma l’indifferenza. E’ contro di essa che bisogna combattere con tutte le proprie forze. E per farlo un’arma esiste: l’educazione. Bisogna praticarla. diffonderla, condividerla, esercitarla sempre e dovunque. Non arrendersi mai." 
In quest'ottica Daniela Rossi e Salvatore D'Antona, sostenuti da Maura Pontoni della casa editrice L'Orto della Cultura che ha pubblicato "Perla", si stanno impegnando per far conoscere questa storia sia al grande pubblico che ai ragazzi delle scuole secondarie per riflettere su quando è successo e succede, perchè tramandando la memoria si fa conoscere e si aiuta a sconfiggere l'indifferenza e quindi l'odio e la stupidità.

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Ultimo aggiornamento: 23/07/2025 14:41