Codroipo

SOS per la Chiesetta di San Rocco a Pozzo

di Pierina Gallina

Ennesimo grido di aiuto di un’intera comunità, piccola ma non per questo debole: le circa 600 anime di Pozzo di Codroipo sono addolorate nel vedere alcuni beni sgretolarsi davanti ai loro occhi. Uno di questi è la chiesetta di San Rocco, adiacente il locale cimitero.
Datata 1400, ha il pavimento che si sfalda letteralmente sotto i piedi così come i muri. In più, pure una campana è fuori uso.
Come ogni 16 agosto, anche quest’anno ha accolto anche gli abitanti di Rivis e Beano per la Messa, in onore di un voto che i tre paesi fecero a San Rocco qualora li avesse salvati dalla peste e, in seguito, dalle orde di Napoleone.
Don Fabio Varutti l’ha officiata e Olindo Bosa l’ha accompagnata alla tastiera.
Che la chiesetta di San Rocco abbia bisogno di restauri urgenti oggi è parso in tutta la reale gravità. La frazione di Codroipo e, in particolare, gli abitanti di Borgo San Rocco, continuano a prendersene cura, con la pulizia, la manutenzione ordinaria, la celebrazione della Messa ogni 2° domenica di ogni mese ma non basta.
Il comitato spontaneo, promotore di lavori già effettuati con autofinanziamento, guidato dalla sacrestana Angela Pevato e dal pittore Ennio Martinis, da tempo sottolinea che il pavimento si sta disgregando e l’umidità scolora gli affreschi, praticamente spariti. Il volontariato fa molto ma non può affrontare le ingenti spese che il restauro richiede. Le promesse delle varie amministrazioni non sono mai state mantenute e la sfiducia è palese.
La novità di quest’anno sono due opere lignee donate dall'artista di Pozzo Galdino Tomini. Egli, infatti, ha realizzato un alto leggio e la parte frontale dell’altare in legno di abete invecchiato, regalato da Luigino Zavagno, musicista di Pozzo. Tomini aveva già donato alla chiesetta la serie di tavole in legno raffiguranti la Via Crucis, che sostituiscono le statue trafugate.
Ma la devozione non basta. Si sta perdendo una chiesetta votiva che, pur senza pretese di fama, è testimone della storia friulana ed espressione dell’antica civiltà locale. Un luogo sacro, bene di tutti, ricco di valori immortali, forte legame con un passato che pretende dignità, purtroppo abbandonato all'ingiuria del tempo.
Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 07:14