Salute

Coronavirus, un’epidemia da determinazione, non panico

di V.G.

Ormai, l’argomento principale è l’infezione da coronavirus. Si tratta di virus tali da causare malattie che vanno dal comune raffreddore a sindromi respiratorie più gravi. L’attuale epidemia, scoppiata nella città cinese di Wuhan, è causata da un coronavirus finora sconosciuto. I sintomi sono febbre e tosse, e in alcuni casi difficoltà respiratorie. I sintomi sembrano manifestarsi dopo alcuni giorni. Le autorità sanitarie cinesi hanno isolato il virus in laboratorio e condiviso la sequenza con la comunità scientifica internazionale. Il virus è stato isolato anche da altri gruppi di ricerca, tra cui uno italiano.
Al momento non ci sono farmaci specifici contro l’infezione, ma i progressi della tecnologia potrebbero consentire di testare un vaccino entro tre mesi. Tuttavia una produzione di massa può richiedere anni.
Probabilmente il nuovo virus si trasmette come una normale influenza, soprattutto per via aerea o con superfici contaminate. La gran parte dei casi si trova in Cina, ma il numero è in costante aumento in decine paesi del mondo, tra cui l’Italia. Da noi finora si sono registrati oltre 2000 casi con una settantina di morti, per lo più tra persone anziane o con precedenti complicanze, e un centinaio di guarigioni. Le morti collegate al virus suggeriscono un tasso di letalità intorno al 2 per cento.
L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha proclamato l’epidemia del nuovo coronavirus un’emergenza sanitaria globale in considerazione della diffusione nei paesi con sistemi sanitari deboli. La dichiarazione ha l’obiettivo di alzare il livello di attenzione e migliorare il coordinamento internazionale. Per il momento l’Organizzazione non consiglia di introdurre misure restrittive su viaggi e commercio, ma questi suggerimenti non sono vincolanti per gli stati. Per ridurre il rischio d’infezione, l’Oms ha fatto una serie di raccomandazioni.
Drastici i provvedimenti presi dal governo Italiano e dalle regioni maggiormente interessate dall’epidemia con la sospensione delle lezioni scolastiche, di tutte le manifestazioni o assembramenti pubblici, incluse le S. Messe, la creazione di zone circoscritte con il divieto di circolazione. Ovviamente, queste ultime sono state attuate dove ci sono stati i maggiori casi come in alcuni comuni della Lombardia.
Le decisioni hanno portato ad un innegabile rallentamento della diffusione del contagio, ma anche a pesanti ricadute in particolate nei settori produttivo, commerciale e turistico. Per far fronte a questi danni che appesantiscono ancor di più la debole economia italiana ormai in fase recessiva, il governo sta predisponendo una serie di provvedimenti come ad esempio gli sgravi fiscali. Basteranno? Difficile prevederlo, così come appaiono inaccettabili le azioni discriminatorie nei nostri confronti da parte di stati storicamente amici. Non è infatti l’Italia un paese a rischio! Senza panico e con lucida determinazione, sono però convinto che riusciremo ad uscirne bene anche questa volta.
Ultimo aggiornamento: 16/04/2024 13:08