04/03/2016
Scuola
“Autista, favorisca patente e libretto!”
“Ma lei chi è? Che vuole?”
“Professor Guido Prudenti! Chè, non conosce le nuove indicazioni del MIUR? Mi dica? Si droga? Ha bevuto? Non vorrà mica usare il cellulare, vero?? E facciamo un controllino anche al mezzo: gomme un po’ lisce, non trova? E i fanali? Illumineranno a sufficienza?”
Sembrerebbe l’inizio di uno sketch di Totò e Peppino, una barzelletta d’altri tempi. Invece si tratta della scena alla quale potrebbero assistere i nostri figli partecipando ad una gita scolastica.
Il prof si trasforma in un poliziotto, possibilmente della stradale. Sì, perché qualche “simpaticone” del Ministero dell’Istruzione ha ben pensato di aumentare il lavoro di docenti e dirigenti scolastici in relazione ai viaggi di istruzione.
La gita scolastica, si sa, è un momento cruciale per le scuole: attesa come momento di divagazione e occasione di libertà dagli alunni, si presenta come un faticoso percorso a ostacoli per gli insegnanti. Vigilare torme di adolescenti in pieno subbuglio emotivo ed ormonale non è propriamente una passeggiata! Tralasciamo pure il fatto che non venga riconosciuto lo sforzo del docente che, coscienziosamente, dovrà vigilare praticamente 24 ore su 24 per evitare spiacevoli imprevisti.
Ora la circolare 674 mette il carico da 90: professori e maestri dovranno non solo controllare i ragazzi ma anche i conducenti degli autobus e l’idoneità dei veicoli prima di partire per una gita. Il vademecum inviato ad ogni dirigente dello Stivale, elaborato dalla polizia stradale, richiama gli insegnanti a verificare lo stato di salute dell’autista, i tempi di riposo e di guida ma anche le gomme, i fari, gli estintori del pullman.
Le indicazioni si fanno più stringenti “Nel corso del viaggio gli accompagnatori dovranno prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità. Durante la guida egli non può far uso di apparecchi telefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare”.
Non solo. I docenti dovranno improvvisarsi anche esperti di meccanica: “In maniera empirica si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori. Se l’autobus è dotato di sistemi di ritenuta – cinture di sicurezza i passeggeri devono utilizzarli e devono essere informati, mediante cartelli – pittogrammi o sistemi audio visivi, di tale obbligo. Se il mancato uso riguarda un minore ne risponde il conducente o chi è tenuto alla sua sorveglianza, qualora si trovi a bordo del veicolo”.
Il tutto accompagnato da una sottoscrizione dei docenti prima di affrontare il viaggio che determina la loro consapevolezza della richiesta. E un fax del preside alla Polizia Stradale per informare che l’allegra comitiva è partita da Codroipo e viaggerà fino a ... . Così per ogni viaggio.
Se il prossimo anno non sentiremo più parlare di “gite”, viaggi d’istruzione e quant’altro...non chiedeteci perché.