Arte e spettacoli

Oscar 2020, serata speciale per il cinema

di Angelo Cannella

Notte speciale per il cinema internazionale con l’assegnazione degli Oscar per le migliori pellicole prodotte nell’anno appena trascorso.
Come da tradizione, la notte degli Oscar è stata ricca di sorprese, di pronostici rispettati, di glamour.
La parata di star all’entrata del mitico Dolby Theatre, sede dell’assegnazione dell’Oscar, ha visto sfilare attori, registi e modelle tra le più famose. Tra gli altri si è fatto notare il regista Spike Lee per il suo omaggio al cestista Kobe Bryant, recentemente scomparso in un tragico incidente, indossando uno smoking dei colori della squadra di Kobe, i Los Angeles Lakers, con in più appuntato il numero di maglia del giocatore, la mitica 24.
Nel corso della cerimonia, andata in onda la sera tra il 9 e il 10 febbraio quando in Italia era ancora notte fonda, è stato reso omaggio a grandi attori deceduti nell’ultimo anno e di recente, come il mito del cinema hollywoodiano Kirk Douglas, scomparso pochi giorni fa all’età di 103 anni.
Era presente anche un po’di Italia nella serata della premiazione, dato che è stata ricordata la regista italiana Lina Wertmuller, premiata lo scorso novembre con l’Oscar alla carriera. Ma la cosa ancora più curiosa è che nel film coreano vincitore, in una delle scene principali, c’è come sottofondo la mitica “in ginocchio da te” di Gianni Morandi che, intervistato su questa circostanza, dichiarava di essersi molto stupito e che avrebbe certamente fatto il tifo per questa pellicola.
La magia del cinema parla di noi, delle nostre storie, delle nostre emozioni e dei nostri diversi modi di viverle e condividerle. Così il cinema può ispirare comportamenti, scelte e visioni del mondo.
La “settima arte”, una delle forme d’arte moderna, nonché uno dei più grandi fenomeni sociali, mediatici e culturali di fine XIX secolo, trova la sua consacrazione nella famosa statuetta che viene consegnata fin dal 1929 dall’Academy Award a Los Angeles: proprio in questa città statunitense si trovano i famosi studi cinematografici di Hollywood, la Mecca del cinema.
L’edizione del 2020 è stata caratterizzata principalmente da una novità assoluta.
Per la prima volta, il premio come miglior film è andato ad una pellicola di lingua non inglese. I giudici dell’Academy infatti hanno voluto premiare il film della Corea del Sud del regista Bong Joon-ho “Parasite”, cocktail di generi che va dalla commedia nera al dramma sociale, passando per il thriller capace di assumere venature quasi horror ma anche per un sentimentalismo commovente.
Nelle parole dello stesso regista, questo film è “il racconto di persone comuni alle prese con una inestricabile confusione”.
Il regista coreano ha quindi sbaragliato la concorrenza e sovvertito ogni pronostico dato che aveva come antagonisti alcuni mostri sacri del panorama internazionale.
Difatti, uno dei grandi sconfitti dalla serata degli Oscar è stato il regista italo-americano Martin Scorsese che alla vigilia veniva dato come uno dei vincitori con il suo nuovo capolavoro “The Irishman” con un cast d’eccezione composto da pezzi da novanta come Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Anna Paquin e Harvey Keite. Nonostante le grandi attese, dato che il predetto film era molto quotato ed arrivava con un ricco bagaglio di 10 nomination, i giudice dell’Academy, non hanno assegnato nemmeno un Oscar al film di Scorsese, risultato essere quindi il grande sconfitto della serata.
Pronostico rispettato per un altro ambito premio come quello per miglior attore andato a Joaquin Phoenix per la sua geniale interpretazione del malefico Joker.
Certamente curiosa è la particolarità che l’interpretazione del cattivo di Batman dà la possibilità all’attore che lo interpreta di essere candidato all’Oscar… ricordiamo infatti che per lo stesso ruolo ebbe l’Oscar postumo Heath Ledger, morto tragicamente dopo le riprese del film Il cavaliere oscuro.
Toccante è certamente stato il discorso di Joaquin Phoenix che ha parlato della difesa dell’ambiente e ha concluso il suo discorso citando una frase di suo fratello River Phoenix, astro nascente del cinema e morto tragicamente per overdose a 23 anni “corri verso il rifugio con amore e la pace seguirà”.
Pronostico rispettato invece per il premio come miglior attore non protagonista andato a Brad Pitt. Questa edizione degli Oscar verrà anche ricordato per questa prima volta, dato che Brad Pitt ha visto coronato il sogno di una intera carriera, dato che veniva sempre etichettato come il bello di Hollywood, ma come un grande attore.
Destino molto simile a quello di un altro bello di Hollywood che ha cercato con impegno di scrollarsi di dosso l’immagine di belloccio, cioè Leonardo Di Caprio. Anche lui, per molto tempo ingabbiato nel cliché di bello, ha insistente cercato di convincere l’Academy con ruoli sempre più difficili e complessi, ottenendo però solo candidature come miglior attore. È solo con il film Revenant che riesce ad ottenere l’ambita statuetta con i ma interpretazione magistrale. Ed è proprio Leonardo Di Caprio che affianca nello schermo Brad Pitt nel film che gli è valsa la premiazione agli Oscar.
Il film è "C’era una volta ad Hollywood", altra grande opera del regista Quentin Tarantino, anche lui entrato in diverse nomination con la predetta pellicola e che alla fine conquisterà la statuetta come migliore scenografia.
Altra grande prova è stata certamente quella di René Zelweger che con “July” ha incantato i giudici dell’Academy e ha conquistato il premio come attrice protagonista, dopo l’Oscar conquistato come attrice non protagonista nel film del “2004 Ritorno a Cold Mountain”.
È stata un’edizione molto equilibrata, con diversi film che si sono spartiti i premi principali. "1917", il film di guerra di Sam Mendes, favorito della vigilia, ha vinto tre premi Oscar (miglior sonoro, miglior fotografia e migliori effetti speciali) mentre “Joker”, “C’era una volta… a Hollywood” e “Le Mans ’66 – La grande sfida” ne hanno vinti due ciascuno.
Tra gli altri: Laura Dern ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista con Storia di un matrimonio: Piccole donne ha vinto l’Oscar per i migliori costumi, Jojo Rabbit quello per la miglior sceneggiatura non originale e “Bombshell – La voce dello scandalo “quello per trucco e acconciatura. L’Oscar per la miglior canzone è andato a Elton John per “(I’m Gonna) Love Me Again”, canzone scritta per Rocketman, un film sullo stesso Elton John.
L’Oscar per il miglior documentario è andato a “Made in USA – Una fabbrica in Ohio”, prodotto da Barack e Michelle Obama; quello per il miglior film di animazione lo ha vinto “Toy Story 4”, ed è il decimo Oscar vinto dalla Pixar in questa categoria, che esiste solo dal 2001. 

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48