08/03/2015
Flaibano, Poesia
Celso Cescutti nacque a Flaibano il 6 maggio del 1877 e morì nella stessa casa natale il 13 giugno 1966. Faceva parte di una famiglia agiata, ha quindi sempre potuto dedicarsi senza alcuna preoccupazione all'arte poetica in lingua friulana: nel 1911 pubblico la sua prima silloge, “Primevere” cui seguirono “Roses di pradarie” nel 1921; “Inzalidis d'autun lis fueis a colin” nel 1926 e “Nêv e fantasiis. Realtât e Puisiis” nel 1929. Oltre alle poesie pubblicò diversi saggi di filosofia, astronomia e metapsichica e nel corso degli anni '30 scrisse il testo, in italiano e friulano, e la musica di un gran numero di villotte, romanze, serenate e inni. Gran parte delle opere di Cescutti risultano introvabili ed esistono poche copie gelosamente custodite: lavori che risultano essere un eredità preziosa rafforzata anche da Pasolini stesso che citò l'autore definendolo «forza espressiva elementare».Per questo motivo il Progetto Celso Cescutti 2016 come prima cosa pubblicherà in forma anastatica i quattro volumi di poesie, preceduti da una nota biografica e critica di Flavio Vidoni, direttore artistico della rassegna e autore di una tesi di laurea sul poeta friulano. Oltre alla riproposizione delle opere del Cescutti, inoltre, ci sarà uno spettacolo teatrale-musicale incentrato sulla figura del poeta, organizzato dal Teatro Incerto e dal gruppo musicale Euterpe con la partecipazione del gruppo teatrale “Picje e Dispicje”, dal titolo “Celso”. Venerdì 10 aprile alle 20.45, verrà proposto per la prima volta al Centro Sociale Flaibanese. La replica avverrà in occasione delle manifestazioni a ricordo del 50° anniversario della scomparsa dell'illustre letterato flaibanese, nel giugno 2016, nella casa natale del Cescutti e diventerà una vera e propria lettura scenica in itinere tra i ricordi, le opere e gli oggetti che gli appartenevano. Il Sindaco di Flaibano, Luca Picco ha ringraziato i promotori dell'iniziativa ricordando come "sia importante riappropriarsi delle figure storiche come Cescutti, che rappresentano al meglio la friulanità e la esaltano attraverso le loro opere. Un plauso va a questa rassegna -ha concluso Picco- che si inserisce a pieno merito nella serie di omaggi che il Pic nel corso degli anni ha tributato ad altri autori friulani come ad esempio Giacomini e Maldini solamente per citarne un paio."