Bertiolo, Arte e spettacoli

Festival di Venezia: miglior cortometraggio a Lorenzo Fabbro

di Angelo Cannella

Si è conclusa con la serata finale e l’assegnazione dei premi assegnati dalla Giuria, il Festival del Cinema di Venezia, appuntamento imperdibile per gli amanti della settima arte, ancora oggi protagonista e capace di sfornare grandi talenti e premiare i più grandi registi.
Il Festival di Venezia, o più correttamente la Mostra internazionale di arte cinematografica, è il festival che si svolge annualmente proprio al Lido di Venezia. Si tiene all'interno del Palazzo del Cinema situato presso il lungomare Marconi, a cui si sono aggiunti altri edifici nelle vicinanze. La prima edizione risale al 1932. Attualmente i premi assegnati più importanti sono il Leone d'oro, il Leone d'argento, Premio Speciale della Giuria, Coppa Volpi, Premio Osella e Premio Mastroianni. Sono presenti anche i premi della Sezione Orizzonti.
Il Leone d'oro della 79esima edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia va al documentario della vincitrice dell'Oscar Laura Poitras, “All the Beauty and the Bloodshed”. Due premi per “Bones and all” del regista italiano Luca Guadagnino.
Nel corso del Festival si sono succeduti momenti di grande commozione e riflessione sulla guerra ancora in corso in Ucraina, con l’intervento del Presidente ucraino.
La cerimonia d’apertura in Sala Grande è stata infatti movimentata dalla trasmissione di un videomessaggio del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, il quale ha acceso – ancora una volta – i riflettori sulla guerra che sta dilaniando il suo Paese ormai da mesi. Un intervento necessario e sentito, accolto da un lunghissimo applauso dei presenti in Sala – compresi i membri della Giuria, presieduta dall’attrice Julienne Moore.
“Non restate in silenzio, non lasciateci soli”. Con queste parole Zelensky si è rivolto direttamente alle star e alle maestranze del cinema presenti in sala, le quali possono utilizzare la propria voce per veicolare un messaggio fondamentale, ovvero il non dimenticare ciò che sta accadendo nel mondo reale, fuori dalle Sale del Festival del Cinema di Venezia. Il Presidente Ucraino ha poi attaccato apertamente i Russi e Vladimir Putin, definendoli “macellai, terroristi ed assassini” e ricordando al pubblico che l’orrore della guerra continua senza sosta da mesi: “un orrore che non dura 120 minuti come un film, ma da 189 giorni. Non bisogna fare il gioco della Russia che vuole che ci si abitui, ci si rassegni alla guerra. La voce del cinema conta. Gloria all’Ucraina”; ha deciso infine di terminare il suo intervento con un’immagine che riporta i nomi dei 358 ragazzi minorenni morti – ad oggi – a causa della guerra, corredati di età e luogo del decesso.
C’è anche un po' di Friuli anche nella premiazione del Festival del cinema di Venezia.
Sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia 2022, nell'ambito della settimana internazionale della critica, c'è anche un po' di Friuli Venezia Giulia.
Infatti, ad aggiudicarsi il premio come miglior cortometraggio nella sezione SIC@SIC 2022 (Short Italian Cinema) è "Puiet" di Lorenzo Fabbro e Bronte Stahl.
Ed è proprio lui, Lorenzo, nato a Bologna ma cresciuto a Bertiolo, a portare alto il nome del Friuli Venezia Giulia nell'ambito della più importante manifestazione cinematografica italiana.
Il cortometraggio "Puiet" è la storia di un bambino che cerca il proprio posto nel mondo. Nicusor vive in un piccolo paese rurale della Transilvania. E' un bambino che vuole crescere e diventare parte del mondo degli adulti facendo i conti con il rifiuto da parte degli stessi adulti. Nicusor, quindi, cerca nella natura un posto dove riconoscersi e trovarsi, ed è proprio li che troverà la sua ragion d'essere.
La loro opera è stata accolta con entusiasmo dalla giuria della settimana internazionale della critica, che ha motivato così la scelta di assegnare a "Puiet" il premio come miglior cortometraggio. "Per la capacità con cui l'opera filmica mantiene costante il rapporto tra immagine e movimento e immagine -tempo affidando all'apparire del soggetto un ruolo narrativo a tratti disarmante. Un romanzo di formazione immerso in una sorta di realismo magico che ci ricolloca in una ciclicità del divenire intima ed universale".
Fa piacere segnalare come Luca Guadagnino abbia vinto il Premio per la regia, mentre l'esordiente Alice Diop ha portato a casa Il Gran Premio della giuria con” Saint Omer”. Premio Speciale della Giuria a “Gli orsi non esistono”del regista iraniano Jafar Panahi, attualmente agli arresti per reati di opinione.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48