03/05/2025
Camino al Tagliamento, Regione
Riforme costituzionali di premierato e terzo mandato
di Silvia Iacuzzi
Un confronto partecipato si è tenuto ieri presso la Cantina Ferrin a Camino al Tagliamento, dove si è discusso delle due proposte di modifica alla Costituzione Italiana attualmente al centro del dibattito politico: l’elezione diretta del Presidente del Consiglio (il cosiddetto premierato) e la possibilità di un terzo mandato per i Presidenti di Regione.
L’incontro, organizzato dall’Associazione “Il Varmo”, è stato introdotto da Graziano Vatri, già sindaco di Varmo, e moderato dal giornalista Stefano Damiani de “La Vita Cattolica”. A intervenire sul tema sono stati: Alessandro Maran, già senatore; Giancarlo Tonutti, Presidente dell’UTE del Codroipese e già sindaco di Codroipo; l’avvocato Enrico Bulfone, già consigliere regionale; e il docente di Lettere e Storia Ugo Falcone.
Tutti i relatori si sono mostrati critici rispetto all’ipotesi del terzo mandato e prevedono che la decisione della Provincia autonoma di Trento verrà presto impugnata, anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma approvata in Campania. Maran ha sottolineato come il limite dei due mandati sia essenziale per evitare la concentrazione eccessiva di potere. Tonutti ha ricordato come la politica debba tornare a essere partecipazione e riflessione, in un contesto in cui sempre meno cittadini votano o militano nei partiti. Bulfone ha evidenziato i rischi di un eccessivo personalismo nelle giunte regionali e la perdita di rappresentatività politica, mentre Falcone ha richiamato il valore storico del limite ai mandati per prevenire la corruzione e tutelare la democrazia.
Più articolata la discussione sul premierato. Maran ha criticato la riforma approvata al Senato definendola un "guazzabuglio" che non risolve le inefficienze strutturali del sistema, lasciando inalterato il bicameralismo perfetto. Tonutti ha insistito sulla necessità di aumentare la partecipazione politica, invece di continuare a personalizzare le amministrazioni. Bulfone ha espresso perplessità su possibili conflitti istituzionali tra il premier eletto e il Parlamento, e il premier eletto e il Presidente della Repubblica, suggerendo invece il modello tedesco. Falcone, più possibilista, ha riconosciuto che la riforma potrebbe garantire stabilità, pur ammettendo che restano molti nodi aperti e una maggiore condivisione politica sarebbe stata auspicabile.
L’incontro ha confermato l’urgenza di un dibattito ampio e consapevole sulle riforme istituzionali, forse addirittura di una costituente, in un Paese in cui la disaffezione politica cresce e la partecipazione democratica resta il vero nodo da affrontare.