Arte e spettacoli, Auguri

Tanti auguri all'ammirata Margherita Buy

di Angelo Cannella

©FB-I
Tanti auguri di buon compleanno ad una delle attrici italiane più popolari ed acclamate del panorama internazionale.
Nata il 15 gennaio 1962, la vedremo presto al cinema con un nuovo film, in uscita il 26 gennaio dal titolo “Il primo giorno della mia vita”.
Attrice tra le più ammirate e premiate, nel 2015 ha ricevuto il premio come miglior attrice al David di Donatello per il film” Mia madre”. Dal 1991 al 2015 Margherita Buy ha vinto inoltre ben 13 premi tra i più prestigiosi: ovvero il David di Donatello (1991, 2004, 2005, 2008, 2013, 2015), oltre a diversi Nastri d'Argento (1991, 2001, 2002, 2004, 2007, 2008, 2015).
Promotrice silenziosa del cinema italiano, Margherita Buy ha attirato una grande attenzione mediatica di pubblico e critica non con il gossip e con i flirt (come sempre più spesso accade a coloro le quali si fregiano del titolo di "attrici", ma di cui non ci si ricorda neanche un titolo della loro filmografia), ma con l'intuito e la grande esperienza accumulata davanti alla cinepresa. Dopo una lunghissima gavetta teatrale e cinematografica, oggi la Buy è all'altezza degli autori con cui ha avuto la fortuna di lavorare, diventando uno dei volti più amati del cinema di casa nostra. "Ambasciattrice" di tutte quelle vere interpreti italiani che sudano e si sacrificano per la recitazione e per la settima arte e non cercano vie traverse per diventare celebri.
Dopo aver frequentato l'Accademia d'Arte Drammatica - dove ha conosciuto il marito attore e regista Sergio Rubini con il quale condividerà e condivide gli esordi e la carriera -, e dopo una serie di spettacoli per il palcoscenico, la Buy debutta sul piccolo schermo nel film tv “Flipper” di Andrea Barzini, accanto a Christian De Sica e Alessandro Haber in un piccolo ruolo. Il vero successo lo troverà nella pellicola di Daniele Luchetti “Domani accadrà” (1988), con il quale lavorerà anche in “La settimana della sfinge” (1990).
Nel 1990, è diretta dal marito nella sua opera prima da regista: “La stazione”, dove reciterà il ruolo della disillusa Flavia, una ragazza in fuga dall'amore, che le farà vincere il primo di innumerevoli David di Donatello come miglior attrice protagonista, nonché il Nastro d'Argento nella stessa categoria.
Musa di Giuseppe Piccioni, così come per Sergio Rubini, stringerà con l'autore un profondo e proficuo sodalizio artistico a partire da “Chiedi la luna” (1991) con Giulio Scarpati e Roberto Citran, “Condannato a nozze” (1993), “Cuori al verde” con Giulio Scarpati e Gene Gnocchi (1996), ma soprattutto l'intenso “Fuori dal mondo “(1999) che le farà guadagnare il suo secondo David come miglior attrice protagonista.

Nonostante la sua presenza sia formidabile nei ruoli "schiacciati" fra i desideri personali e le regole sociali, e quindi nelle pellicole drammatiche, è altrettanto fantastica nelle commedie, come dimostra ampiamente nel film campione dei box office italiani “Maledetto il giorno che t'ho incontrato “(1992) di Carlo Verdone dove si destreggia fra fobie, ansie e ipocondrie del suo personaggio, l'attrice Camilla (quasi un suo altro Io), emergendo come una perfetta dosatrice anche di tempi comici al limite della perfezione.
Seppur divorziata da Rubini dal 1993, continuerà a recitare al suo fianco nei ruoli di amante e moglie in pellicole da lui dirette (“Prestazione straordinaria”, “Tutto l'amore che c'è”), affidandosi anche all'occhio di grandi autori come il Mario Monicelli di “Facciamo paradiso” (1995).
Cristina Comencini sceglie il suo volto per la trasposizione cinematografica dell'omonimo best seller di Susanna Tamaro” Va' dove ti porta il cuore” (1996), mentre Ferzan Ozpetek le offrirà uno dei ruoli più belli della sua carriera, quello della vedova Antonia, tradita dal marito bisessuale e rivale in amore dell'omosessuale Stefano Accorsi nel film cult “Le fate ignoranti “(2001) che le ha permesso di vincere il Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista.
La Comencini sceglie ancora una volta il suo malinconico viso per portare sullo schermo la sceneggiatura de “Il più bel giorno della mia vita” (2002), dove divide il set con altri grandi nomi del cinema italiano: Luigi Lo Cascio, Virna Lisi e Sandra Ceccarelli, aggiudicandosi un altro nastro d'argento come miglior attrice non protagonista a ex-aequo con le altre protagoniste femminili della pellicola.
Verdone la richiamerà a sé, soffiandole via l'ala di tristezza attorno ai suoi personaggi, in “Ma che colpa abbiamo noi “(2003), commedia psicanalitica di gruppo, mentre il ruolo della moglie di Sergio Castellitto e madre burina nel film di Virzì “Caterina va in città” (2003) le permetterà di vincere il Nastro d'Argento e l'ennesimo David come miglior attrice non protagonista.
Ancora compagna sul set di Sergio Rubini per Veronesi (“Manuale d'amore”, 2005, per il quale vince il David), si lascia andare alla disperazione e allo struggimento ne “ I giorni dell'abbandono” (2005) di Roberto Faenza, ancora una volta nel ruolo di una moglie tradita, mentre nel controverso, criticato e politicamente a sinistra “ Il caimano” (2006) di Nanni Moretti, interpreta l'ex moglie ed ex attrice di B-movie italiani Paola Bonomo (alias Aidra), moglie del produttore Silvio Orlando.
Una piccola parte (l'avvocato) nel thriller “La sconosciuta” di Giuseppe Tornatore e la Buy è di nuovo fra le braccia di Ozpetek nell'applauditissimo “Saturno contro” (2007), cui seguirà la pellicola “Giorni e nuvole “(2007), che affronta il tema del precariato sotto lo sguardo originale di Silvio Soldini.
La Buy torna sul grande schermo ancora con una storia corale tutta al femminile in “Due partite”, trasposizione cinematografica di un testo teatrale di Cristina Comencini firmata da Enzo Monteleone, dove due generazioni di donne, quattro madri e quattro figlie, si mettono a nudo.
Nel 2009 è la protagonista de “Lo spazio bianco”, l'ultima fatica di Francesca Comencini, in cui si affronta drammaticamente il tema della maternità che si intreccia con quello del degrado sociale, con la Napoli di oggi sullo sfondo..
Successivamente, la Buy torna a farsi dirigere dall'ex marito Rubini ne “ L'uomo nero”, ambientato nella sua amata Puglia. Il 2010 la vede impegnata sul set della commedia generazionale di Giovanni Veronesi, “Genitori & Figli: Agitare bene prima dell'uso”, dove è la moglie di Michele Placido e su quello della nuova commedia di Gabriele Salvatores “Happy Family”, dove invece è la compagna di Fabrizio Bentivoglio. Nel 2011 è nel cast del film” Habemus Papam” di Nanni Moretti. L'anno successivo viene scelta ancora una volta dal regista Ferzan Ozpetek per la commedia “ Magnifica presenza”, dove recita al fianco di Elio Germano, Beppe Fiorello e Vittoria Puccini.
Torna a lavorare con Piccioni nel film in concorso alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia “Questi giorni” e lo stesso anno è protagonista del film di Ivano de Matteo “La vita possibile”. Nel 2017 sarà la moglie di uno smemorato Castellitto in “Piccoli crimini coniugali”, giallo coniugale diretto da Alex Infascelli.
Lavora poi per Giovanni Veronesi in “Moschettieri del Re - La penultima missione” e nel sequel “Tutti per 1 - 1 per tutti”, e inoltre lavora ancora una volta per Nanni Moretti in “Tre piani”. A fine 2021 esce invece “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi, che la vede protagonista insieme a Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri, Benedetta Porcaroli e Diana Del Bufalo. In seguito sarà diretta da Bellocchio in “Esterno notte” e da Paolo Genovese ne “Il primo giorno della mia vita”.
Sono sempre più rare le attrici come Margherita Buy, che molto del suo successo deve al fatto che il culmine della sua carriera ha coinciso con una nuova stagione di qualità del nostro cinema che tornava a raccontare la società dall'interno, con un entusiasmo tutto giovanile. Non ha l'aspetto mediterraneo e non è nemmeno un'attrice tradizionale. Eterea è forse una perla unica, la più preziosa, la più grande, del cinema italiano di questi ultimi trent'anni.

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Ultimo aggiornamento: 23/04/2024 10:19