Camino al Tagliamento, Libri

Follia, isolamento e diversità per le stanze di un manicomio

di Daniela Gatto

Venerdì 28 Aprile nella cantina Ferrin di Camino al Tagliamento si è tenuta una serata di libri e vino. Nella splendida cornice del vitigno e cullati dall’abituale cortesia della famiglia Ferrin è stato presentato il saggio “Un manicomio dismesso”, Edizioni ETS, scritto a quattro mani da Mario Paolini, pedagogista che si occupa di persone con disabilità e della formazione di educatori e insegnanti, e Maria Antonella Galanti, professore di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università di Pisa.
Presente alla serata Mario Paolini che ha raccontato dell’ex manicomio Sant’Artemio di Treviso, inaugurato nel 1911. Le ricerche dei due autori si sono concentrate nel periodo dall’apertura fino alla Seconda Guerra Mondiale.
L’excursus attraverso le vite dei pazienti che hanno attraversato le stanze del manicomio, per rimanerci a volte tutta la vita, hanno permesso di affrontare argomenti quali il concetto di follia e i motivi che portavano all’isolamento del “malato”.
Spesso i pazienti erano persone in difficoltà economiche oppure soggetti che non si conformavano alla morale sociale del periodo. Era più semplice darli in gestione alle istituzioni piuttosto che occuparsene all’interno della comunità.
Le lettere trovate nelle cartelle dei pazienti, hanno dato voce a persone vissute nel silenzio. Il pubblico presente ha sospirato e inumidito gli occhi di fronte a certi racconti, ma non sono mancati momenti di ilarità, ad esempio quando si è parlato dei consumi di vino, il famoso Clinton, all’interno della struttura psichiatrica.
Le domande rivolte alla fine all’autore hanno portato la sala a fare riflessioni sulla diversità al giorno d’oggi, con degli interessanti rimandi ai fatti che accadono quotidianamente intorno a noi e che troviamo nei giornali.
La società di un tempo isolava chiunque fosse diverso, oggi la nostra non-tolleranza si esprime a volte in uguali richieste di allontanamento di un soggetto che può turbare la nostra presunta “normalità”.
Dovremmo comprendere, sostiene Mario Paolini, che ignoranza e paura sono carburante e comburente della mancanza di inclusione e di cooperazione.
Un libro per riflettere sulla condizione della diversità e sulla necessità di dare voce a chi viene lasciato nel silenzio.

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 07:14