Bertiolo

Stefania, direttrice sanitaria dell’ambulatorio veterinario

di Paolo Di Biase

Quando incontro la dott.ssa Stefania Zanini, la prima cosa che mi incuriosisce è vedere una sua vecchia foto di quando era bambina col suo vestitino rosso e una borsetta bianca. Comincia così la nostra intervista che prende il suo “incipit” proprio da quella foto. Volendo tracciare una sua breve biografia possiamo dire che è nata a Codroipo e vive a Virco nel comune di Bertiolo. Ha trascorso una “bella infanzia” grazie all’amore dei suoi genitori e all’amicizia dei suoi compagni di scuola. Quando parliamo della sua famiglia lei si sofferma sulla figura del padre. Parla di lui con emozione. Faceva l’autotrasportatore e lei lo aiutava nella parte contabile del suo lavoro. Quella collaborazione col padre le permise di acquisire importanti nozioni nel campo imprenditoriale. Un’esperienza che più avanti le tornerà utile per il suo progetto nella sua professione di veterinaria. Quando all’ultimo anno di liceo il padre si ammalò gravemente, lei oltre ad affrontare il dispiacere si trovò di fronte alla scelta di cercare un lavoro per aiutare economicamente la famiglia oppure continuare gli studi. Fu grazie alla determinazione e alla volontà della madre che Stefania continuò gli studi in medicina veterinaria all’università di Bologna. Concluso il percorso universitario nel 1997 affrontò il periodo di tirocinio che lei definisce “la gavetta”, che ai suoi tempi era obbligatorio e che oggi, lei scherzosamente dice, “nessuno vuole più fare”. Ricorda di aver fatto delle esperienze in un consorzio agrario nell’assistenza per i mangimi dei conigli, nelle visite degli allevamenti. Poi ricorda i prelievi per la pezzata rossa, l’esperienza in alcuni ambulatori. Stefania oggi è una veterinaria molto apprezzata per la sua professionalità e per l’ottimo rapporto di empatia che ha con gli animali e i loro proprietari. Il suo ambulatorio si trova a Virco nel comune di Bertiolo, si compone di un team di medici e chirurghi altamente qualificati che si occupano di salute, cura e profilassi degli animali domestici. Dispone di specialistiche avanzate nel campo della veterinaria come i servizi di endoscopia, ecografia, neurologia, oculistica, cardiologia, oncologia, odontostomatologia. Inoltre aderisce volentieri e con convinzione al programma PCTO, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento dei giovani. Sono percorsi formativi utili ad orientare gli studenti delle scuole superiori al mondo del lavoro. Questo le permette insieme al suo team di dare una collaborazione produttiva al progetto e aiutare i giovani a fare delle scelte consapevoli.
 
Stefania, quando hai cominciato c’è stato un momento importante per la tua professione?
L’inizio non è mai facile per nessuno. Un giorno ho saputo che il dott. Daniele Coz cercava nuovo personale per il suo ambulatorio a Gorizia. Mi sono proposta e da lì è cominciato il mio vero percorso professionale. Questa esperienza è durata dieci anni durante i quali ho imparato molto. Posso senz’altro affermare che il dott. Coz è stato il mio mentore. Una figura importante soprattutto per la mia formazione che mi ha aiutato a capire meglio le mie attitudine e le mie potenzialità. Negli ultimi anni del mio pendolarismo, Virco – Gorizia, avevo anche cominciato a lavorare nel comune di Bertiolo facendo delle visite a domicilio. E questo impegno aumentava sempre di più, finché nel 2009 decisi di aprire a Virco il mio primo ambulatorio.

Una vera svolta nella tua vita professionale?
Quando ho aperto l’ambulatorio, per l’esperienza acquisita, avevo già chiara l’idea che non avrei potuto lavorare da sola. Allora ho cominciato ad “arruolare” nuovi colleghi, come ad esempio la dott.ssa Arianna Marino Cerrato che è stata la prima che ho chiamato e che tuttora fa parte del mio staff. Tutto è cominciato così e poi “step by step” ci siamo ritrovati nell’anno 2020, anno in cui ho deciso di rinnovare l’ambulatorio. C’era l’esigenza di avere più spazio e di strutturare diversamente l’ambulatorio in quanto il personale impiegato era numeroso e le richieste erano cambiate. Giusto per darti un’idea, nella nostra nuova struttura lavorano più di venti persone.

Da quando hai cominciato con il tuo primo ambulatorio ad oggi, possiamo dire che molte cose sono cambiate?
Ricordo che, quando ho cominciato, arrivavano alcune signore che mi portavano i gatti nel cestino della bicicletta all’insaputa dei loro mariti. Sì direi che le cose sono decisamente cambiate. Anche la professione ha fatto balzi in avanti significativi come ad esempio nella diagnostica specialistica e nella chirurgia avanzata. Direi che stiamo recuperando velocemente anche il gap nei confronti della medicina umana.

Esiste un problema invece riferito all’educazione dei proprietari degli animali?
C’è purtroppo ancora tanto da fare sull’educazione delle persone relativamente alla gestione e al rispetto degli animali. Non più tardi di qualche giorno fa, mi confrontavo con una mia collega su questo argomento. Per l’esperienza fatta in questi anni, dicevamo che ci vorrebbe un “registro di cattivi proprietari”. Infatti ci capita spesso di trovarci in difficoltà soprattutto per la poca sensibilità di alcuni nei confronti del proprio animale. Ogni proprietario ha il dovere di assicurare le cure sanitarie al proprio animale e non solo. Anche l’animale merita il diritto al rispetto e quando ha bisogno di aiuto deve essere curato. Anche quando è una questione di costi noi veniamo incontro con delle cure alternative ma non abbandoniamo mai l’animale, in certi casi, molto particolari, abbiamo addirittura adottato l’animale.

Questo ultimo argomento mi fa pensare anche all’aspetto etico della vostra professione.
Certamente, l’etica del medico veterinario si proietta sugli animali. Nel senso che ogni veterinaria o veterinario cerca di capire e guarire la sofferenza degli animali. La preparazione e l’esperienza acquisita ci permette di individuare i trattamenti necessari per fare in modo che l’animale viva la sua vita nel modo migliore. Per fare un esempio possiamo parlare della cura dei denti. L’animale non ha la possibilità di comunicare correttamente il suo problema ma vedere una bocca devastata è sinonimo di sofferenza. In questo caso cerchiamo di sensibilizzare i proprietari e consigliamo loro sul da farsi. Stesso discorso vale per gli animali anziani per la gestione del dolore, così come è importante considerare la prevenzione di alcune malattie attraverso screening mirati.
È anche vero che prendersi cura di un animale costa tanto e non tutti possono permettersi di affrontare certe spese.
 
Questa domanda mi dà l’opportunità di dire una cosa che mi sta particolarmente a cuore. Senza dubbio, può capitare di dover sottoporre il proprio animale, in caso di infortuni o malattie, ad interventi importanti e purtroppo costosi. Queste situazioni possono cogliere i proprietari impreparati e metterli in difficoltà. Il mio suggerimento è quello di prevenire questi problemi scegliendo di fare una assicurazione sanitaria per i loro animali. Questo sarebbe un modo sicuro di tutelare l’animale e coprire i costi in caso di necessità. È un aspetto meno romantico del rapporto proprietario – animale ma che secondo me oggi dovrebbe essere considerato seriamente.

Spesso sentiamo parlare di cani che aggrediscono bambini, passanti o gli stessi proprietari. Ti è mai capitato di individuare dei cani con una certa indole aggressiva durante le tue visite? E in questi casi come gestisci questa problematica?
Assolutamente sì. Potrei dire che capita regolarmente. In questi casi si usa la museruola o la sedazione. Ma il soggetto più pericoloso, in certi casi, risulta essere il proprietario quando non sa gestire l’animale, quando ad esempio suggerisci che il suo animale deve fare un percorso comportamentale e non ascolta i consigli. In linea di massima direi a chi prende un cane, senza distinzione di razza, di andare a fare un corso di gestione e comunicazione dell’animale. Sarebbe auspicabile responsabilizzare molto di più il proprietario.

Stefania, lo spazio della nostra intervista è quasi terminato. Ti chiedo un’ultima cosa. Dopo tanti anni di questa professione e facendo leva sull’esperienza maturata, consiglieresti di scegliere veterinaria ai giovani?
Allora, posso dire che come mestiere è sempre più complicato. Ma se la passione c’è e se veramente si amano gli animali scegliere di fare il veterinario è una scelta giusta. Perché ci sono anche grandi soddisfazioni. Salvare la vita degli animali, individuare i loro problemi e farli vivere bene e serenamente è molto gratificante. Vedere i nuovi cuccioli che arrivano in ambulatorio suscita belle e intense emozioni. E poi lavorare con un team di colleghi e riuscire a fare squadra per ricavarne il risultato migliore per il bene degli animali è una grande soddisfazione. Anzi, permettimi di cogliere questa occasione per ringraziare le colleghe e i colleghi, i tecnici, il personale di segreteria del mio staff. Senza il loro aiuto, il loro impegno, la loro passione e le loro competenze questi risultati non potrebbero essere raggiunti. A tutti loro veramente un grazie sentito.

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Ultimo aggiornamento: 03/12/2025 13:35