28/03/2023
Arte e spettacoli, Auguri
Tanti auguri di buon compleanno a ...Trinità
di Angelo Cannella
Tanti auguri per i suoi 84 anni a..Trinità, alias Terence Hill, alias Mario Girotti.
Terence Hill (vero nome Mario Girotti) è sicuramente una delle stelle più importanti del cinema italiano: attore, regista, produttore, sceneggiatore, montatore, nella sua lunghissima carriera il cinema è stato la sua stella polare, tant’è che nel 2010 ha ricevuto il premio speciale alla carriera al David di Donatello
Nato il 29 marzo 1939 a Venezia (Italia), figlio di un chimico italiano e di madre tedesca, ha passato la sua infanzia a Dresden, in Sassonia, sopravvivendo ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Ritorna poi in Italia nel 1945, all'età di sei anni, e si stabilisce ad Amelia, il paese natio del padre.
A 11 anni, verso la fine del 1950, un'amica di sua madre la contatta informandola dell'annuncio di un giornale, in cui si ricercavano dei ragazzi per piccole parti in alcune pellicole; l'esordio sul grande schermo avviene quindi come attore bambino in maniera quasi casuale, quando viene notato dal regista Dino Risi durante una gara di nuoto.
Mario viene scritturato per una piccola parte del film “Vacanze col gangster” (1951), dove, insieme ad altri ragazzini, aiuta un pericoloso bandito a evadere dalla prigione, per poi trovarsi nei guai. Girotti continua a recitare regolarmente da adolescente negli anni cinquanta per pagarsi gli studi, mentre frequenta il liceo classico e quindi la facoltà di lettere e filosofia all'Università di Roma. Gli vengono affidate sempre piccole parti, come nel film “Divisione Folgore”, ma lavora con registi quali Mauro Bolognini, Francesco Maselli e Gillo Pontecorvo.
Nei suoi film di debutto, utilizza il suo vero nome, lo ritroviamo infatti come Massimo Girotti nel film di De Sica “Villa Borghese” (1953), con il regista Georg Wilhelm Pabst in “La voce del silenzio” (1953), e poi ancora nelle pellicole di Maselli e Bolognini. Durante gli anni universitari, comincia ad appassionarsi alle moto e poi decide di dare il 100% come interprete, così studia recitazione.
Nel 1957, in coppia con Alessandra Panaro, farà commuovere l'Italia con la pellicola” Lazzarella” di Bragaglia, seguito da “Cesarella” (1959) di Matarazzo, mentre De Sica tornerà a dirigerlo in “Anna di Brooklyn “(1958), pellicola con Gina Lollobrigida e Amedeo Nazzari.
Poi con l'arrivo degli anni Sessanta e una parte in “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, firma un contratto per una serie di film d'avventura e western in Germania. La sua filmografia si arricchisce così di titoli come “Là dove scende il sole”, “Giorni di fuoco “e “Sparate a vista su Killer Kid”, mentre in Italia spopola nel genere peplum, partecipando inoltre ad alcune pellicole di Steno “La federmarescialla”del 1967 e una piccola parte accanto a Rita Pavone nel film “Rita nel West” (1967) di Ferdinando Baldi,
In un periodo in cui il cinema americano spopolava, per andare incontro alle esigenze del pubblico, cambia il suo nome e, da quel momento in poi, la sua carriera avrà una svolta eccezionale.
Giuseppe Colizzi, lo affiancherà a Bud Spencer in pellicole che entreranno con forza e vigore nell'immaginario collettivo degli adolescenti di allora come: “Dio perdona... io no!” (1967), “I quattro dell'Ave Maria” (1968), “La collina degli stivali “(1969) e “Più forte, ragazzi!” (1972).
Similmente accadrà nelle pellicole nelle quali è diretto da Enzo Barboni, quelle della serie Trinità. Poi ancora successi di pubblico con “Porgi l'altra guancia “(1974) di Franco Rossi,” Altrimenti ci arrabbiamo” (1974) di Marcello Fondato, “Pari e dispari” (1978) di Corbucci e “Io sto con gli ippopotami “(1979) di Italo Zingarelli.
Lungo tutti gli anni Ottanta non si discosterà da questi bellissimi e popolari capolavori del cinema italiano. Pellicole che riescono ogni volta ad affascinare i giovani per le loro ambientazioni, per le colonne sonore, ma soprattutto per le ottime interpretazioni di Spencer e Hill.
Lungo la sua sfolgorante carriera, affianca addirittura Henry Fonda in “Il mio nome è Nessuno “(1973) di Tonino Valeri, la pellicola sarà la sua prova d'attore per Hollywood che, in effetti, lo chiamerà per apparire in “La Bandera - marcia o muori “nel 1977, accanto a Gene Hackman, Catherine Deneuve, Max von Sydow e Ian Holm, e poi in “Mister Miliardo” (1977) di Jonathan Kaplan.
Prende così casa in Massachusetts e lì comincia a pensare alla regia e alla produzione cinematografica. Nasce “Don Camillo” (1983) da lui diretto, scritto con la moglie e direttamente ispirato al libro di Giovanni Guareschi, che rese tanto celebre la coppia Cervi-Fernandel.
Disgraziatamente, dopo aver recitato accanto a suo figlio Ross in “Renegade “(1987), proprio quest'ultimo, per un grave incidente stradale perde la vita il 15 gennaio 1990, in America. È un periodo di lutto per Terence Hill che però lo spinge a dedicarsi totalmente al lavoro, firmando la regia di “Lucky Luke” (1991), dal quale nascerà anche una serie televisiva. Nel 1994, si riunirà con Bud Spencer nel film da lui diretto, “Botte di Natale” (1994).
Nel nuovo millennio, veste i panni di Don Matteo, sacerdote eroe della serie tv poliziesca omonima e campione di ascolti. Nel 2009 recita nei due film tv “Doc West” e “L'uomo che cavalcava nel buio” (nel primo firma anche la regia, insieme a Giulio Base).
Sarà poi il protagonista (nelle prime tre stagioni) della fiction per la televisione “Un Passo dal cielo”, nel quale interpreta Pietro, uomo amante della natura e capo della squadra del corpo forestale.
Nel 2010 riceve insieme all'altro membro della celebre coppia, Bud Spencer, il David di Donatello alla carriera.