Con Assam Bambore e Daniel Samba - Paolo Comuzzi e
Sabrina Tonutti - Serena Di Blasio e Matteo Oleotto - Mauro Pascolini e Salvatore Amaduzzi - Giovanni Santarossa
Canti Vocinconsuete Trio
Chiara de Santi voce, güiro e giocattoli sonori -
Annalisa Ponton, voce xilofono e ocarina -
Elisa Ulian voce, fisarmonica e tamburi
Idea e presentazione Federico Rossi
In collaborazione con ARLeF, Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, presente anche con un banchetto informativo.
Non basta che il patrimonio linguistico e culturale della comunità friulana abbia profonde radici nella storia e in una tradizione millennarie. Troppo spesso l’identità viene percepita solo come il risultato di un processo di memoria storica, quando invece deve anche respirare, interagire e fondersi con il mondo e la vita attuale. Il mosaico di “Prove aperte di cultura friulana” sottolinea un ulteriore aspetto: la dimensione progettuale, che è fattore vitale perché il senso di appartenenza identitaria sia aperto al futuro.
In questa serata si getta uno sguardo prospettico sul Friuli considerato nel suo aspetto di laboratorio di nuove idee, di creatività, di ricerche e sperimentazioni, dell’essere in divenire, mettendo in luce la sua capacità di elaborazione culturale e innovazione artistica.
Un progetto antropologico nelle periferie del nostro territorio. Una nuova edizione de “I senzastoria” di Tito Maniacco. Il Cantiere Friuli dell’università di Udine. Il nuovo cartone animato internazionale “Ape blu”. Il Friuli di domani, missione (im)possibile.