SPETTACOLO DI BENEFICENZA
Ingresso ad offerta consapevole - L'incasso verrà devoluto in beneficienza per l'iniziativa "Un ricordo per Max"
Sabato 28 Aprile 2018 alle ore 21.00
Presso il Centro Polifunzionale Ottagono, in Via Marinelli 6 - Codroipo (UD) - Ampio parcheggio
Ingresso ad offerta libera
Apertura della biglietteria in Ottagono un'ora prima dello spettacolo.
Info e prenotazioni (vedi sotto)
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MARY ROSE
Mary rose è una ghost story tratta dall’omonima opera di James Barrie, lo stesso autore di Peter Pan. Lo spettacolo ruota attorno ad un’Isola che viene chiamata dagli abitanti della terraferma “L’Isola che vuol essere visitata”, perché è completamente disabitata. Nonostante abbia una vegetazione rigogliosa, non si sentono canti di uccelli perchè gli alberi non hanno nidi. Ha una strana fama: emette un suono udibile solo da pochissime persone. Può capitare che a volte qualcuno, incautamente sbarcato sull’isola, può perdersi seguendo questo suono e poi scomparire nel nulla. Capita che queste persone ricompaiano mesi, o addirittura anni dopo, immutati e senza memoria di quanto sia loro successo. Il testo racconta la storia di una famigliola felice. La figlia è una giovane donna, Mary Rose, che sente il suono dell’isola per ben due volte e per ben due volte sparisce e poi ricompare, sempre giovane, sempre fresca ed innocente, mentre tutti intorno a lei portano addosso i segni del tempo che è passato. L’opera di J. Barri si presta a molteplici letture: psicanalitica, simbolica, fiabesca, onirica. L'eterna giovinezza crea come quella di Mary Rose, solitudine e incomprensione. Mary Rose cerca inutilmente di capire la realtà che la circonda, ma non c'è nessuno che possa aiutarla, neanche le persone più care attorno a lei e dunque ci trasmette un inconsolabile senso di smarrimento per la consapevolezza della sua eterna diversità. Un’altra lettura dell’opera ci fa riflettere sul significato dell’Arte che, cme l’Isola misteriosa e affascinante concede il privilegio dell’eternità, così essa deve essere al di sopra di tutto e deve trasmettere valori universali.
Regia di Diana Höbel
con Kevin Bianco, Elena Delithanassis, Giuseppe Matellon, Valentina Milan, Marco Palazzoni, Ilaria Stantostefano, Federico Valdi
Produzione CUT Trieste
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IL CUT - CENTRO UNIVERSITARIO TEATRALE
Il CUT quest’anno porta in scena un lavoro iniziato nell’ottobre del 2017, per un totale di circa 200 ore di lavoro. Gli attori, tutti Under 35, sono stati selezionati tramite un bando. Gli attori vivono il teatro in forma “artigianale”: nessuno di loro si è laureato pressoaccademie di teatro ma ha iniziato un percorso volto alla disciplina e al lavoro costante in forma autodidatta. Il Centro nacque negli anni ‘80, ma riprese forza e vigore nel 2011. Numerose sono state le opere teatrali portate in scena, tra le più importanti ricordiamo: “Il Gabbiano” di Anton Čechov, “Clownessi”
una performance nata da improvvisazioni che spaziano dal
grottesco, all’onirico, al fantastico, al comico, e “L’Orso” sempre
tratto da un’opera di Anton Čechov. Numerosi sono stati anche i seminari tenuti da professionisti come: Marina Mechislavovna Shimanskaya, Paolo Nikli, Marise Flach, Silvio Castiglioni, Enrique Pardo e Masaki Iwana, che il CUT ha avuto modo di frequentare. Inoltre il CUT ha collaborato con compagnie europee per la creazione di spettacoli strutturati in forma bilingue come: “Iwona, Principessa di Borgogna”, regia di Anna Dziedzic con la compagnia polacca Teatr Studyjny, lo spettacolo è stato replicato sia a Varsavia che a Trieste; “Wetterleuchten der Reformation”, regia di Frank Radüg, con la compagnia tedesca Theater Frankfurt replicato anche questo sia a Trieste che a Francoforte e “Zio Vanja”, regia di Silva Krivickiene con la compagnia lituana Teatras Teomai andato in scena lo scorso gennaio a Vilnius.
Foto di Vanni Napso
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INFO E PRENOTAZIONI:
www.ottagonocodroipo.it
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3480043409 - 3291472563
FB: Associazione Culturale Ottagono