01/09/2025
Talmassons
Sant’Agostino a Flumignano
di Mario Passon
Lo scorso 28 agosto la Chiesa ha celebrato Sant’Agostino nato a Ippona nel 354 e morto nel 430, vescovo, dottore della Chiesa, autore de Le Confessioni e De Libero Arbitrio.
Nella Chiesa dei Santi apostoli Pietro e Paolo di Flumignano questo Santo è rappresentato due volte: la prima come padre della Chiesa negli affreschi (fine del 1400 inizio del 1500) dell’abside della chiesa antica insieme ad altri tre padri: Girolamo (347-420), Ambrogio (339-397) e Gregorio Magno (560-604).
La seconda è nella pala dietro l’altare maggiore che rappresenta la Madonna della Cintura che Flumignano festeggia con il Perdon della seconda domenica di maggio. Lascio al lettore cercare il legame tra la Madonna della Cintura e San Agostino.
Mi soffermo in particolare sul libro aperto, in mano ad un putto che sta in basso al centro della pala della Madonna della Cintura. Leggiamo: De Gratiam et de Libero Arbitrio e più sotto “Inquietun est cor nostrum donec requiescat in te Domine” (il mio cuore è sempre inquieto finché non riposa in te Signore) e più sotto ancora S. Aug.
Riflettere sulla libertà mi pare essere un tema di grande attualità: Agostino si interroga sull’origine e sulla natura del male e interroga l’uomo di oggi che si dibatte tra crisi culturali, crolli di certezze, smarrimento politico. Dio ci ha dato la libertà che ne facciamo? la libertà è consumo individuale? è libero arbitrio? La libertà è responsabilità, è capacità di scegliere il bene, il bello dice Agostino. Dio è il creatore e ordinatore di tutte le cose è quindi buono, onnipotente e giusto. “Agostino ci ricorda che la bellezza non è consumo, la felicità non è possesso, la verità non è arbitrio” (https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/agostino).
Il filosofo Padre Cornelio Fabro nato a Flumignano interpreta Agostino seguendo una linea concettuale che collega la nozione di verità con quella di libertà; in una delle sue omelie dice “L’esito finale del Regno di Dio, ch’è offerto ad ogni uomo, dipende dalle disposizioni interiori di ciascuno. In parole più esplicite: la nostra salvezza dipende dall’uso della nostra libertà. A questo modo la libertà di scelta si presenta come la qualità più intima e costitutiva della nostra individualità rispetto al supremo interrogativo”.
