Basiliano, Ricordi, Lettere

Chissà se qualcuno si ricorda di Giovanni e Maria Fabbro?

di Danilo Vezzio, Fogolâr Furlan di Lione

Famiglia Fabbro
Michel Fabbro
Il Fogolâr Furlan di Lione è sempre alla ricerca di eccellenze ‘’friulane’’ nel mondo. Certo nella diaspora friulana, abbiamo di tutto, martiri partigiani come Rino Della Negra e Spartaco Fontanot, che sono entrati ultimamente al Pantheon a Parigi, con cerimonie faraoniche, trasmissioni speciali televisive da cinque
ore di fila.
Abbiamo avuto un pugile campione del mondo dei pesi massimi, si chiamava Primo Carnera, un corridore in bicicletta Ottavio Bottecchia che ha vinto, non uno, ma due Tour de France di seguito, non parliamo poi dei mosaicisti che con Giandomenico Facchina e la sua Opéra Garnier è in testa di una lunga la lista di ‘’artisti-mosaicisti-terrazzieri’’, ma è tutta roba del passato, fa piacere ricordarli, così ci sentiamo anche noi un po’ campioni.
Con questa lettera vorrei mettere in luce dei discendenti di ‘’campioni’’ friulani sconosciuti, che hanno dato vita a medici, chirurghi, oncologhi, insomma personaggi che salvano vite in silenzio senza le medaglie d’oro che meriterebbero. Ce ne sono molti, forse potremo parlarne nel prossimo futuro, per il momento vi presento il dottor Michel Fabbro.
Si tratta di un medico oncologo, formatosi presso la Facoltà di Lione e Montpellier, ha ricevuto una formazione in biologia molecolare, farmacologia ed ematologia che lo ha portato ad interessarsi all'oncologia.
Dopo aver praticato l'oncologia generale come stagista e assistente, è stato nominato Medico specialista per i centri oncologici. Si è concentrato sul trattamento dei tumori ginecologici e dei tumori del sistema nervoso centrale….baste cussi
pal moment (basta cosi per il momento) potrei continuare a lungo ma in fin dei conti è il suo cognome che ci interessa. Di Fabbro ce ne sono dappertutto in Italia, ma per noi è un cognome innanzitutto friulano.
È stato un emigrato friulano di Lione, che per primo mi parlò del dottor Fabbro di Montpellier, non posso fare a meno di raccontarvi la sua esperienza e le circostanze, ecco quanto mi disse: ‘’Mia moglie era molto malata, avevano scoperto, con ritardo, che aveva la pancia piena di tumori, fu una botta terribile, all’annuncio della situazione rimasi allibito, e peggio, dalla maniera con cui il professore ne parlava c’erano poche speranze.’’ Lione è un centro mondiale della sanità dove ci sono più centri oncologici di livello mondiale, ma il Fogolâr avendo conoscenze friulane in seno all’ospedale anticancro di Montpellier gli consigliò di recarsi in quella città al sud della Francia, dove la signora sarebbe stata curata nel migliore dei modi. Dopo una operazione chirurgica di estrema complessità, la malata fu presa in mano dal dottore chemioterapista, appunto il dottor Michel Fabbro che allora tutti ignoravano fosse ‘’friulano’’! Dopo circa un anno di cure si arrivò al termine del protocollo e alla conclusione: "remission complète" …’’cemût remission?’’ balbettò l’emigrato stupefatto! Si è guarita... cemût vuaride? Guarita! La chemioterapia studiata, calcolata, pesata, somministrata da Michel Fabbro ha fatto il miracolo, ha guarito la signora! 
Non vi racconto tutta la storia che sarebbe troppo lunga, poi il friulano a volte è intraducibile!
Naturalmente volevo saperne di più su questo dottore, ma da dove salta fuori questo Michel Fabbro!
Ho chiesto un’ intervista, sono stato ricevuto dal dottor Fabbro ed abbiamo risalito il suo passato per ritrovare traccia degli ascendenti, perchè ero sicuro che era friulano!
Il nonno del Dott. Michel Fabbro si chiamava Giovanni nato nel 1901, a Basiliano, arrivato in Francia nel 1923, era un ottimo giocatore di calcio, giocava per l’Udinese ed il Mantova, ma in quei tempi, non è come oggi, non si mangiava giocando a pallone, e venne in Francia con la moglie Maria ed il primogenito Walter. In Francia le diverse squadre locali se lo contendevano e gli offrivano un lavoro, un impiego affinché rimanesse nel paese, era sempre molto apprezzato ovunque, qualunque mestiere facesse. Nonno Giovanni era un atleta ‘’mens sana in corpore sano’’, non c’era la televisione, e raggiunse facilmente la quota di dieci figli, tra quelli nati in Italia ed in Francia, tra questi, sono tuttora in vita, la figlia Lisetta ultranovantenne ma che capisce ancora il friulano, e l’ultimo figlio, Abel, ma la marilenghe si è persa per strada, il Fogolâr si è incaricato di ritrovarla.
Il padre del ‘Bon Docteur Michel’’ era Jean Fabbro detto Nino nato nel 1925, e da tempo deceduto, Perché Nino? Suppongo che prima di Jean si chiamasse Giovannino, quindi Nino viene fuori automatico! Nino si é certamente sacrificato per far studiare il figlio Michel ma il risultato è davvero encomiabile.
Ma Michel Fabbro è friulano? Non mi importano i documenti, quello che conta sono le radici, il nonno Giovanni non era finlandese, veniva da Basiliano, sua nonna Maria da Variano suo padre si chiamava Nino ... cosa volete di più? Per me è friulano senza discussioni!
Il dottor Michel riporta alla vita malati condannati, non corre in bicicletta, non fa a pugni, ma mette ko il cancro e i tumori, fa miracoli quasi come a Castelmonte, e inoltre suona virtuosamente il pianoforte per dimenticare gli orrori di queste malattie.
E di una modestia proverbiale, fra non molto si ritirerà in un antico rustico, perso in alta montagna ai piedi francesi del Monte Bianco, nonno Giovanni arrivò i quei luoghi nel 1923 mettendo radici.
Chissà se c’è ancora qualcuno a Basiliano e Variano che si ricorda di Giovanni e Maria? Hanno fatto meraviglie!
In furlan mandi e graziis Michel Fabbro... nonno Giovanni e nonna Maria avrebbero detto ‘’che Diu tal merti, frut, pal ben che tu
fasîs aj malâts!  

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Ultimo aggiornamento: 02/05/2024 00:42