Bertiolo, Libri, Ricordi

La piccola grande storia di Giordano Dalla Savia

di Amministrazione comunale di Bertiolo

Nell’Enoteca della Pro Loco Medio Friuli, nell’ambito delle celebrazioni della giornata in cui si ricordano i caduti di tutte le guerre, l’Unità d’Italia e la festa delle Forze Armate, è stato presentata la pubblicazione delle memorie dell’Internato in campo di concentramento a Mappen in Germania del bertiolese Giordano Della Savia, pubblicazione voluta dai figli e curata da Lorenzo Della Savia.
È stata una serata molto partecipata e molto emozionante; Giordano a Bertiolo lo conoscevano tutti. Nato nel 1921, è stato per molti decenni insegnante volontario di musica nella scuola della Filarmonica la Prime Lus 1812 – si è calcolato che è riuscito negli anni a reclutare e avviare allo studio della musica 500 ragazzi. Era appassionato anche di canto, sempre presente nelle file del Coro Parrocchiale. Pochi però conoscevano il suo trascorso nel campo di internati a Mappen, dove fu deportato a 21 anni in seguito all’Armistizio dell’8 settembre ed è rientrato solo ad agosto 1945, dopo un vissuto di violenze, privazioni, freddo, fame, punizioni e compagni persi. Questo spaccato della vita di Giordano è venuto alla luce solo dopo la sua morte, quando i figli hanno aperto una valigia a cui da sempre era proibito loro accedere, e hanno trovato al suo interno due bloc notes di racconti, scritti in bella calligrafia, un po’ sciupati dal tempo, dove Giordano su consiglio del medico di famiglia di allora, Dott. Schiavetto, si era chiuso in una stanza per alcuni giorni e aveva di getto scritto pagine e pagine, senza punti e virgole raccontando tanti episodi, sensazioni, paure, sentimenti vissuti in quei 2 anni, “buttando fuori” tutto quello che lo tormentava nella sua testa al rientro.
Quelle pagine, ritrovate dai figli Flavio, Laura, Marisa e Lidia, per loro iniziativa e con il magistrale lavoro di Lorenzo Della Savia che ha organizzato il materiale in capitoli, dando i titoli, integrando documenti ritrovati poi nei vari archivi di guerra, sono diventate un libro di storia, un racconto di quella che viene definita la “piccola storia”, non quella raccontata da storiografi, da generali ed esperti, ma raccontata da chi l’ha vissuta letteralmente sulla sua pelle, giorno dopo giorno per 2 anni, ragazzo di 21 anni.
La serata in Enoteca è stata tutta sull’onda delle emozioni, con anche alcuni ricordi molto sereni, perché tutti hanno conosciuto Giordano come un uomo sereno e leggero, probabilmente perché contrapponeva i giorni alla vita quotidiana a quelli tremendi della guerra.
Durante la serata sono stati letti brani della pubblicazione, fra cui “Il flauto”, suo strumento inseparabile, anche in tempo di guerra. Costanza Grosso e Giorgia Grossutti della Filarmonica hanno suonato due intermezzi musicali, un brano friulano “Ai preat la biele stele”, che lui cantava sempre e che aveva fatto imparare a tutti i suoi allievi di musica, e un brano tratto dalla colonna sonora del film “Schidler’s list”. Alla fine La Filarmonica La prime lus 1812 ha suonato alcuni brani in omaggio a tutti gli intervenuti alla serata, che voleva essere un omaggio all’amato Giordano. 

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Villa Valetudine, Via Codroipo 25, Camino al Tagliamento, 10.00 - 17.00 ogni giorno - anche sabato e domenica, previo appuntamento
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Ultimo aggiornamento: 28/04/2024 08:36